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giovedì 30 aprile 2009

1° MAGGIO , FESTA DEL LAVORO

http://www.trippytext.com/ - Trippy Text


POESIE DEL LAVORO


Il lavoro -Samuele Smiles
Non vi è per l'uomo pane più saporito
di quello che egli si procura
con il proprio lavoro fisico e intellettuale.
Nè vi è bene che non possa
essere acquistato con lavoro,
nè soddisfazione che non possa
essere data dal lavoro.
Il più umile operaio
contribuisce al benessere sociale.
Lodiamo la saggezza di quell'imperatore
che diceva: Per ogni uomo che non lavora
e per ogni donna
che si lascia andare alla pigrizia,
c'è qualcuno nell'impero
che soffre la fame e il freddo.


L'omino della gru - Gianni Rodari
Filastrocca di sotto in su
per l'omino della gru.
Sotto terra va il minatore
dov'è buio a tutte l'ore;
lo spazzino va nel tombino,
sulla terra sta il contadino,
in cima ai pali l'elettricista
gode già una bella vista,
il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti...
ma più in alto, lassù lassù,
c'è l'omino della gru:
cielo a sinistra e cielo a destra
e non gli gira mai la testa.


Anche quello dello scolaro è un lavoro -Giovanni Pascoli
Il capo ad ora ad ora egli solleva
dalla catasta dei vocabolari,
come un galletto garrulo che beva,
Povero bimbo! di tra i libri via
appare il bruno capo tuo, scompare;
come di un rondinotto, quando spiase
torna mamma e porta le zanzare.



Gli odori dei mestieri -Gianni Rodari
lo so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri,
sa d'olio la tuta dell'operaio,
di farina sa il fornaio,
sanno di terra i contadini,
di vernice gli imbianchini,
sul camice bianco del dottore
di medicine c'è un buon odore.
I fannulloni, strano però,
non sanno di nulla e puzzano un po'.



Filastrocca dei mestieri - M. e C. Lodi

C'è chi semina la terra,
c'è chi impara la guerra,
chi ripara le auto guaste
e chi sforna gnocchi e paste.
C'è chi vende l'acqua e il vino,
chi ripara il lavandino,
c'è chi pesca nel torrente
e magari prende niente.
C'è chi guida il treno diretto
e chi a casa rifà il letto,
chi nel circo fa capriole
e chi insegna nelle scuole.
Cosi varia è questa vita
che la storia è mai finita...



Gli attrezzi del contadino -A. Curman Pertile
lo son la zappa buona a dissodare
i terreni più duri e più sassosi;
l'erbacce e le radici so estirpare
e i luoghi incolti rendere ubertosi.
Ed io son il rastrel dai forti denti
che rompon e sminuzzano il terreno,
ricoprono le piccole sementi
se tu vuoi, radunano il buon fieno.
E siamo noi le forbici e i coltelli
per ben potare e far gl'innesti belli:
falci e falcetti siamo per segare
l'erba fiorita o il gran da macinare.
Sono l'aratro pio, grande e possente,
che col vomere smuovo il suoI profondo,
che apro il diritto solco alla semente
del granoturco e del frumento biondo.



Ore 8 -Roberto Piumini
Alle ore 8 di ieri
me ne andavo per i sentieri,
Alle ore 8 di oggi.
torno allegro lungo i poggi
Alle 8 di domani
me ne andrò in prati lontani.
Alle 8 di ogni giorno
me ne vado un pò qui attorno



Le mani dell'operaio -Renzo Pezzani
Dice il Signore a chi batte
alle porte del suo Regno:
Fammi vedere le mani;
saprò io se ne sei degno.
L'operaio fa vedere
le sue mani dure di calli:
han toccato tutta la vita
terra, fuochi, metalli.
Sono vuote d'ogni ricchezza,
nere, stanche, pesanti.
Dice il Signore: Che bellezza!
Così son le mani dei Santi!





Mani callose -G. Gerini
O mani callose

nodose tenaci, avvinghiate

al maglio, al piccone, all'aratro

in cupe caverne tra lampade fioche,

o per maggesi che brucia il solleone,

il rude lavoro è un dono di Dio.


La cucitrice - Giovanni Pascoli
L'alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s'arrampicano stanche;
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c'è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.


Il bambino operaio -Renzo Pezzani
Già lavori, così piccino
tiri il mantice, batti il martello?
Ma sei felice come un uccello,
metti canto nel tuo destino.
In famiglia, santa pazienza,
è sempre vuota la credenza.
Già la tua mano il sudore asciuga,
piccolo uomo dal volto severo.
Ma tiri il mantice, batti il martello,
più contento di un uccello.




Il lavoro - Giuseppe Porto
I piccoli animali
fanno tutti un mestiere:
fanno il fabbro e l'artiere,
son sarti e manovali.
Il ragno tessitore
rifabbrica la tela
che somiglia a una vela
su un mare di splendore.
La rana che si liscia
all'orlo del fossa
tosta in guardia dall'agguato
che le tende la biscia.
Lo scarabeo al cantiere
rotola una pallina:
così come cammina
somiglia a un carrettiere.
E, se senti uno scricchio,
è un passo nel fogliame;
se senti un falegname
che batte e pialla, è il picchio.
C'è tutto un gran fervore
c'è tutto un gran da fare:
perché chi vuol mangiare
bisogna che lavori.


Chi lavorò per la casetta? - T. Belforti

Vien per primo il muratore:
calce e pietre egli ha portato.
Con che cosa ha lavorato?
Viene avanti un falegname:
travi e porte, anche scalini
e finestre ha preparato.
Con che cosa ha lavorato?
Viene il fabbro: chiavistelli,
serrature e alfin cancelli
mise a posto e preparò.
Con che cosa lavorò?
Non scordiamo l'imbianchino
e nemmen l'elettricista
e l'idraulico e il giardiniere:
tutti han fatto il lor dovere.
Ed infine dal mattino
la mammina cara e buona
rende linda ognor e gaia
la casetta, che risuona
di tua vita. o mio piccino.

Il più bel giorno- Gianni Rodari
S'io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
cosi grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumatocome le viole.
Un pane cosi
verrebbero a mangiarlo
dall'India e dal Chilì
i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia!

La vocazione del perdigiorno -A. Novi
Vediamo un po':che mestiere farò?
Il meccanico no,perché ci si insudicia tutti
e così neri e bruttie
con la faccia scura
si fa brutta figura.
Vediamo un po':che mestiere farò?
Il falegname no,perché quando seghi di Iena
ti fa male la schiena,
e quando pialli
ti vengono i calli.
Vediamo un po':che mestiere farò?
Il contadino no,perché nella terra che è soda
la vanga s'inchioda,
e per bene zappare
bisogna faticare.
Vediamo un po':che mestiere farò?
lo proprio non so,il sarto
lo scarto,
il cuoco può scottarsi col fuoco,
il muratore può sciogliersi in sudore,
il calzolaio poi non mi va giù
per quel puzzo di cuoio e di caucciù,
e piuttosto di fare il parrucchiere
faccio un altro mestiere.
Ecco proprio non so
che mestiere farò.
Che non ci sia davvero
un mestiere leggero
In cui si possa stare
In pace a riposare?


I colori dei mestieri -Gianni Rodari
lo so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s'alzano prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori, son gli imbianchini;
gli operai dell'officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.


Nell'officina -Mario Lodi
La taglierina... ciac!
spacca la lastra d'ottone.
Tac tac... la pressa
stampa un cappellino.
Zzzzzzz. ., il trapano
fa un buchino.
Bum! l'uomo picchia sull'incudine
il suo martellone.
Ssssss... la fiamma ha saldato
due pezzi insieme.Grrrrr... l'operaio ha lucidato
una pompa finita
che comincia adesso la sua vita.
A poco a poco il magazzino è pieno
e i pacchi li portano sul treno.

1 commento:

Chaikhana ha detto...

Complimenti per il tuo blog!
davvero bello e ben curato!

Un saluto cordiale.

Evi